Black Friday e Cyber Monday: quanti sanno cosa sono e soprattutto perché ci sono?


Armelle Sabba, Liguistic Director Nomen Italia

Armelle Sabba, Liguistic Director Nomen Italia

 

Per il terzo anno, e a intensità crescente in modo esponenziale, siamo stati letteralmente bombardati dalle promozioni su Black Friday e Cyber Monday: prima semplicemente, in Italia, non esistevano o gli esercenti che li promuovevano erano la netta minoranza. Poi improvvisamente sono apparsi ovunque, facendo sì che fosse impossibile ignorare la loro esistenza. 

Ma quanti di noi sanno veramente cosa siano?

Il Black Friday è una iniziativa nata dal calendario e dalle abitudini al consumo statunitensi. Si tratta del venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento che, in molti stati e per alcune categorie di dipendenti, è festivo, generando quindi un weekend di quattro giorni ad aumentare la propensione al consumo. Rappresenta anche di fatto l’avvio del periodo di shopping natalizio ed è dunque oggi più che mai un indicatore fondamentale dell’andamento dell’economia statunitense perché offre importanti dati sulla propensione al consumo da parte della popolazione. La pratica di effettuare sconti come propulsione dello shopping natalizio è documentata già nel 1924 per opera dei grandi magazzini Macy's, anche se non con il termine Black Friday.

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L’origine del nome è controversa, o meglio ne esiste più di una.

È interessante innanzitutto pensare che, per secoli, l'aggettivo Black in inglese è stato applicato ai giorni in cui si sono verificate calamità. Molti eventi sono stati descritti come "Black Friday", il più importante dei quali fu quello legato al crollo improvviso del mercato dell’oro per opera del presidente Grant allo scopo di sventare un tentativo di manipolazione dello stesso da parte di due finanzieri.

In un certo senso legato a questa accezione è il primo utilizzo conosciuto del termine "Black Friday" relativo proprio al giorno successivo al Giorno del Ringraziamento. Si verificò nel novembre 1951 e poi di nuovo nel 1952 su una rivista chiamata Factory Management and Maintenance. Il riferimento era alla pratica dei lavoratori che si davano per malati il giorno dopo il Giorno del Ringraziamento per avere un weekend lunghissimo, dal giovedì alla domenica, un giorno quindi nero per le fabbriche.

Con il diffondersi da parte dei negozi di effettuare sconti speciali in questi giorni, invece, il riferimento cambiò e, a partire dagli anni Sessanta, i termini "Black Friday" e "Black Saturday" vennero usati inizialmente dalla polizia di Philadelphia e Rochester e poi dal pubblico generale per indicare la folla e la congestione del traffico che accompagnava l'inizio della stagione dello shopping natalizio nei giorni successivi il Giorno del Ringraziamento. L'uso del termine si diffuse e apparve per la prima volta su The New York Times il 29 novembre 1975.

Vi fu anche una spiegazione data dai commercianti a questa particolare espressione con lo scopo di elevare il significato di questo giorno fondamentale per la loro attività. L’espressione volle dunque trovare significato nel fatto che questo giorno rappresentava il punto dell'anno in cui i commercianti iniziano a realizzare profitti, passando così dall'essere "in rosso” all’essere "nel nero ", cioè in positivo (come molti sanno, le pratiche contabili comuni all’epoca utilizzavano inchiostro rosso per mostrare bilanci negativi e inchiostro nero per mostrare risultati positivi).

Negli anni Duemila tanta fu l’attesa per questi giorni di scontistica speciale che negli USA molte persone presero l’abitudine di attendere l’apertura delle porte fuori dai negozi. La frenesia legata al Black Friday portò gli esercenti ad anticipare progressivamente l’orario di apertura per quel giorno, fino alla sera del giorno precedente, anche allo scopo di evitare episodi di violenza che rischiavano di verificarsi.

E il Cyber Monday?

È la risposta creata a tavolino dal marketing made in USA al Black Friday degli store fisici, allo scopo di promuovere le vendite ecommerce. Il termine in questo caso ha due creatori ben noti, Ellen Davis e Scott Silverman, e anche una data di nascita precisa, il 28 novembre 2005. E addirittura una motivazione statistica ben chiara alle spalle: una ricerca del 2004 mostrò che uno dei migliori giorni per lo shopping online dell'anno era stato il lunedì successivo al Ringraziamento. Nello specifico, secondo quanto riporta The New York Times di quell’epoca, milioni di americani, che a casa disponevano di una connessione Internet ancora lenta, tornati alla connessione veloce in ufficio il lunedì, poterono comprare i prodotti visti in vetrina durante il week end del Ringraziamento.

Almeno negli USA il Cyber Monday si è imposto rapidamente come il giorno di promozione più efficace dell’anno per l’ecommerce. Un solo dato: le vendite online del Cyber onday negli Stati Uniti sono passate da $ 2,98 miliardi nel 2015 $ 6,59 miliardi nel 2017.

Ma oggi?

Ormai l’ecommerce è un metodo di acquisto ampiamente sdoganato e parte integrante della nostra vita, e la differenza tra queste due festività commerciali si è fatta decisamente labile. Sono sempre meno i produttori di beni di consumo che scelgono di non vendere sul web, direttamente o indirettamente tramite marketplace come Amazon e Yoox. In parallelo a questo, ci sono altre due fattori: da un lato il numero di ricorrenze in gioco (Giorno del Ringraziamento, Black Friday, Cyber Monday, Natale) che risultano tutte collegate in maniera sequenziale; dall’altro il desiderio di distinguersi da parte degli esercenti che li spinge a iniziare gli sconti prima e farli proseguire dopo il venerdì e il lunedì in questione.

Il risultato? Una grande confusione. Ma almeno i termini, adesso, sono chiari.